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Il mio grazie a tutti i partecipanti!
Prof.ssa Angelica Piscitello

venerdì 21 dicembre 2012

LA PARAFRASI DEL TESTO POETICO

ATTIVITA' DI PARAFRASI PER NUCLEI TEMATICI

TESTO


 
Come procedere:

Dopo la lettura approfondita e la decodifica delle parole (o delle espressioni più difficili), individuo i nuclei tematici, cioè le sequenze che riportano i messaggi che l'autore vuole comunicare.

Delineo i passaggi sequenziali dei nuclei tematici:
n.1
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

n. 2
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non mi spaura.

n.3
E come il vento
odo stormir fra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei.

n.4
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio;
e il naufragar m'è dolce in questo mare.


La poesia si divide in quattro nuclei tematici.

Ora posso a parafrasare (=dire con altre parole) ciascun nucleo, badando a renderla espressiva, aggiungendo tutte cioè tutte quelle parole che servono a spiegare ciò che pensiamo che l'autore abbia voluto comunicare, interpretandola personalmente.

Il poeta manifesta il suo affetto per il colle (monte Tabor) del suo paese (Recanati) perché è un luogo solitario e silenzioso, adatto a sognare e meditare, e gli è cara anche la siepe che impedisce alla sua vista di spaziare e di giungere all'estremo orizzonte.
(PRIMO NUCLEO)
Ma l'impedimento della siepe non costituisce per il poeta motivo di rammarico, anzi gli consente di guardare con gli occhi della mente e della fantasia, così che percepisce lo spazio immenso, illimitato, dell'infinito e il silenzio assoluto, che va al di là di ciò che la mente umana può comprendere, e la serenità più profonda che lo fa smarrire, sgomento (per l'intuizione che egli ha di una realtà che lo trascende).
(SECONDO NUCLEO)
Ma quando sente il vento frusciare tra le tra le foglie, egli, a quella manifestazione della realtà che lo richiama alle cose presenti, si scuote, e il suo pensiero comincia a vagare, procedendo al confronto, tra l'eternità dell'infinito e la realtà precaria del finito; tra il tempo passato e il tempo presente che pulsa (col ritmo del vento) nel silenzio.
(TERZO NUCLEO)
Così vagando tra spazio e tempo il suo pensiero si perde, smemorando, e gli è dolce annullarsi nell'immensità di "quel porto quiete" che dà estasi mistica al suo animo.
(QUARTO NUCLEO)

ATTIVITA'
Prova, con lo stesso metodo, a parafrasare il testo "Alla sera", di Ugo Foscolo (il testo lo potrai trovare nella tua antologia).

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Prof.ssa Angelica Piscitello