BENVENUTI NEL BLOG "DAL TRASMETTERE AL COMUNICARE"

Questo BLOG DIDATTICO ha lo scopo di interfacciarsi con la didattica d'Italiano e Storia (e non solo) svolta in classe. Il BLOG si offre ad essere seguito da tutti gli alunni frequentanti L’IIS "Danilo Dolci" di Partinico (PA). Sarà piacevole accogliere qui i vostri post di commento agli argomenti inseriti, da me moderati. Trovano spazio, nel nostro Blog, anche le note alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO SCUOLA "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE".

Il mio grazie a tutti i partecipanti!
Prof.ssa Angelica Piscitello

sabato 22 dicembre 2012

PREROMANTICISMO E ROMANTICISMO

 PREROMANTICISMO E ROMANTICISMO
Alla fine del Settecento in Europa (Inghilterra, Germania) si sviluppa una nuova sensibilità, quasi opposta a quella dell'Illuminismo. Questo movimento è chiamato Preromanticismo perché costituisce la premessa del Romanticismo.
Il Preromanticismo è in contrasto con l'ottimismo dell'Illuminismo che si fondava sulla piena fiducia nella razionalità e nell'applicazione di essa ai rapporti umani, ritenendola capace di produrre un rinnovamento della vita sociale e di garantire agli uomini la felicità.
La nuova letteratura è caratterizzata dall'esaltazione dell'individualità singola e del sentimento, della confessione dell'io, ripiegato in una malinconica solitudine, pervaso da una concezione pessimistica della realtà.
La tristezza e l'inquietudine preromantica si esprimono in visioni notturne, lugubri, sepolcrali, in meditazioni meste sulla morte, e anche in una nuova visione della natura, che viene sentita come forza arcana e misteriosamente consonante col cuore dell'uomo. Notevoli sono gli idilli di vari scrittori. Entusiasmo maggiore suscitarono i Canti di Ossian di Giacomo Macpherson.
Tutti i testi furono tradotti in italiano e diffusero fra noi la nuova moda lugubre. Fra gli Italiani troviamo Melchiorre Cesarotti traduttore dei "Canti di Ossian" e Alessandro Verri.

 
IL ROMANTICISMO: LE ORIGINI

La prima affermazione del movimento si ha in Germania ed è dovuta ad un gruppo di scrittori che si raccolgono intorno alla rivista Athenaeum cui fu pubblicato dal 1798; 1798-1802 per l'Inghilterra, con la pubblicazione del programma romantico in appendice alle "Lyrical ballads" di Coleridge e Wordsworth; 1803 per i paesi scandinavi; il 1810-1813 per la Francia con l'analisi del romanticismo tedesco da parte di Madame de Staël nel volume "L'Allemagne"; il 1816 per l'Italia con la pubblicazione della "lettera semiseria" di Giovanni Berchet e con le discussioni provocate da una lettera aperta di Madame de Staël agli studiosi italiani sull'utilità delle traduzioni delle letterature straniere moderne.
Queste date hanno un valore formale in quanto il movimento ha origine da un lungo travaglio spirituale assai anteriore ad esse; tuttavia sono significative, perché dimostrano, con la rapidità con cui si susseguono, come gli animi eletti di gran parte d'Europa siano spiritualmente maturi, all'inizio dell'Ottocento, alle nuove concezioni di vita che si sono venute formando e concentrando precedentemente e nel secondo Settecento.
 
Il Romanticismo è il movimento ideologico che afferma i diritti del sentimento e quindi della originalità e della libertà. Si oppone all'Illuminismo per i seguenti motivi:
- alla fede assoluta nella ragione umana contrappone il diritto del sentimento e della fantasia;
- al deismo, all'agnosticismo e all'ateismo o materialismo, un profondo bisogno di interiorità e di religiosità;
- all'antistoricismo un vivo senso della storia per cui ogni momento è legato al precedente ed ha in sé i germi del futuro;
- all'ottimismo, un cupo pessimismo sulle possibilità dell'uomo;
- al cosmopolitismo, il sentimento nazionale;
- al filantropismo e all'umanitarismo la convinzione della naturale solitudine dell'uomo e della sua incapacità di comunicare.
 
ILLUMINISMO <> ROMANTICISMO

     ragione <> sentimento
deismo <> teismo   
antistoricismo <> storicismo   
        ottimismo <> pessimismo   
cosmopolitismo <> nazionalità
                   umanitarismo <> solitudine                  
 
ATTIVITA'
Rispondi alla domanda: per quali  aspetti della poetica Ugo Foscolo, si può considerare un "poeta romantico"?






venerdì 21 dicembre 2012

LA PARAFRASI DEL TESTO POETICO

ATTIVITA' DI PARAFRASI PER NUCLEI TEMATICI

TESTO


 
Come procedere:

Dopo la lettura approfondita e la decodifica delle parole (o delle espressioni più difficili), individuo i nuclei tematici, cioè le sequenze che riportano i messaggi che l'autore vuole comunicare.

Delineo i passaggi sequenziali dei nuclei tematici:
n.1
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

n. 2
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non mi spaura.

n.3
E come il vento
odo stormir fra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei.

n.4
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio;
e il naufragar m'è dolce in questo mare.


La poesia si divide in quattro nuclei tematici.

Ora posso a parafrasare (=dire con altre parole) ciascun nucleo, badando a renderla espressiva, aggiungendo tutte cioè tutte quelle parole che servono a spiegare ciò che pensiamo che l'autore abbia voluto comunicare, interpretandola personalmente.

Il poeta manifesta il suo affetto per il colle (monte Tabor) del suo paese (Recanati) perché è un luogo solitario e silenzioso, adatto a sognare e meditare, e gli è cara anche la siepe che impedisce alla sua vista di spaziare e di giungere all'estremo orizzonte.
(PRIMO NUCLEO)
Ma l'impedimento della siepe non costituisce per il poeta motivo di rammarico, anzi gli consente di guardare con gli occhi della mente e della fantasia, così che percepisce lo spazio immenso, illimitato, dell'infinito e il silenzio assoluto, che va al di là di ciò che la mente umana può comprendere, e la serenità più profonda che lo fa smarrire, sgomento (per l'intuizione che egli ha di una realtà che lo trascende).
(SECONDO NUCLEO)
Ma quando sente il vento frusciare tra le tra le foglie, egli, a quella manifestazione della realtà che lo richiama alle cose presenti, si scuote, e il suo pensiero comincia a vagare, procedendo al confronto, tra l'eternità dell'infinito e la realtà precaria del finito; tra il tempo passato e il tempo presente che pulsa (col ritmo del vento) nel silenzio.
(TERZO NUCLEO)
Così vagando tra spazio e tempo il suo pensiero si perde, smemorando, e gli è dolce annullarsi nell'immensità di "quel porto quiete" che dà estasi mistica al suo animo.
(QUARTO NUCLEO)

ATTIVITA'
Prova, con lo stesso metodo, a parafrasare il testo "Alla sera", di Ugo Foscolo (il testo lo potrai trovare nella tua antologia).

domenica 2 dicembre 2012

EI SI NOMO': DUE SECOLI



Ei si nomò: due secoli (A. Manzoni, "Il cinque maggio")
Come uomo era indubbiamente brillante, versatile, intelligente e pieno di immaginativa, benché il potere lo rendesse piuttosto scontroso. Come generale non aveva uguali: come capo di stato dimostrava una superba abilità di progettista, direttore ed esecutore, e una competenza abbastanza solida da poter comprendere e controllare quello che facevano i suoi subordinati. Come individuo, pareva che da lui si irradiasse una sensazione di grandezza. Egli fu indiscutibilmente un uomo grandissimo, e la sua figura è la sola che qualunque persona, sia pur di modesta cultura, riconoscerebbe a prima vista nella pinacoteca della storia, non fosse altro che per la triplice caratteristica della bassa statura, del ciuffo sulla fronte e quella mano infilata nel panciotto mezzo sbottonato. Perché il mito di Napoleone non è basato tanto sui suoi meriti quanto sui fatti, allora straordinari, della sua carriera. I grandi e famosi riformatori del passato erano già in partenza dei re, come Alessandro, o dei patrizi, come Giulio Cesare; Napoleone, invece, fu il "piccolo caporale" che divenne il sovrano di tutto un continente solo in virtù del suo talento personale. Questo non è, a rigore, del tutto vero, ma la sua ascesa fu abbastanza rapida ed eccellenza da giustificare simile descrizione. Napoleone diede all'ambizione il proprio nome, in un momento in cui la duplice rivoluzione aveva dischiuso il mondo agli uomini ambiziosi. Ma egli era anche qualcosa di più. Era l'uomo civile del secolo diciottesimo, razionalista, indagatore, illuminato. Era l'uomo della Rivoluzione, e nello stesso tempo era l'uomo che aveva portato l'ordine. In una parola, era il personaggio con quale chiunque avesse dato un calcio alla tradizione avrebbe potuto identificarsi nei suoi sogni. Solo una cosa egli aveva distrutto: la Rivoluzione giacobina, il sogno di libertà, di uguaglianza, di fraternità, il sogno del popolo che si solleva in tutta la sua maestà per scuotersi di dosso l'oppressione. Ed era quello un mito più potente del suo, poiché, dopo la sua caduta, fu esso, e non la memoria di lui, ad ispirare, anche nella sua stessa patria, le rivoluzioni del secolo diciannovesimo.

COME CARATTERIZZARE  IL PERSONAGGIO STORICO

(Suggerimento: Caratterizzare un personaggio storico non è semplice, perché non vuol dire solo presentarlo fornendone un ritratto esteriore e qualche indicazione anagrafica.
Per caratterizzare un personaggio storico è necessario conoscere i fatti cui il personaggio si è visto attore delle vicende e studiare le azioni e i comportamenti da lui assunti.

Come fare?

Mediante un accumulo di elementi che potranno emergere dalle vicende stesse; dal giudizio che ne danno altri personaggi; dalle capacità osservate che lo vedono protagonista dei fatti o succube di essi.
La caratterizzazione del personaggio storico riguarda non solo gli aspetti fisici: la figura, il volto, l'abbigliamento, ma il carattere e le caratteristiche morali.
L'aspetto psicologico si può individuare analizzando i fatti che fanno emergere il suo carattere.
Il personaggio va collocato nel contesto spazio/tempo e il suo ruolo deve essere individuato con obiettività e valutato per gli aspetti positivi e/o per quelli negativi, senza pregiudizi ideologici.
Il giudizio critico può essere personale o sostenuto dai giudizi espressi dai critici della Storia).
ATTIVITA'
Caratterizza un personaggio storico in lingua italiana o in francese (max 15 righi).