BENVENUTI NEL BLOG "DAL TRASMETTERE AL COMUNICARE"

Questo BLOG DIDATTICO ha lo scopo di interfacciarsi con la didattica d'Italiano e Storia (e non solo) svolta in classe. Il BLOG si offre ad essere seguito da tutti gli alunni frequentanti L’IIS "Danilo Dolci" di Partinico (PA). Sarà piacevole accogliere qui i vostri post di commento agli argomenti inseriti, da me moderati. Trovano spazio, nel nostro Blog, anche le note alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO SCUOLA "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE".

Il mio grazie a tutti i partecipanti!
Prof.ssa Angelica Piscitello

mercoledì 11 dicembre 2013

STORIA DEL NOVECENTO


 
 
Nuovomondo, un film del 2006 di Emanuele Crialese.
Il «Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo 
Il Quarto Stato fu dipinto da Pellizza tra il 1898 e il 1901 e venne acquistato per pubblica sottoscrizione dal Comune di Milano nel 1920; da allora fa parte delle Civiche Raccolte d'Arte (oggi Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Belgiojoso Bonaparte in via Palestro). Pellizza decise il titolo con cui il quadro è universalmente noto poco prima di inviarlo alla Prima Quadriennale di Torino del 1902, in sostituzione del precedente Il cammino dei lavoratori, con una più consapevole scelta di classe, maturata a margine di letture socialiste e anche di una riflessione sulla Storia della rivoluzione francese di J. Jaurès, che in quegli anni usciva in edizione italiana economica e a dispense. Il soggetto è ispirato a uno sciopero di lavoratori, un tema che aveva interessato i pittori del realismo europeo alla fine dell'Ottocento (da Lo sciopero dei minatori di Alfred-Philippe Roll del 1884 a Sciopero di Plinio Nomellini del 1889, a Una sera di sciopero di Eugene Laermans del 1893).
Rispetto ai contemporanei il quadro di Pellizza rifiuta caratterizzazioni di eccitata protesta o di passiva rassegnazione, ma legando il tema iconografico dello sciopero con quello della sfilata che caratterizzava le celebrazioni della festa dei lavoratori, presenta una schiera di braccianti che avanza frontalmente, guidata in primo piano da tre persone in grandezza naturale: un uomo al centro affiancato, in posizione leggermente arretrata, da un secondo lavoratore più anziano e da una donna con un bimbo in braccio. La scena si svolge su una piazza illuminata dal sole chiusa sul fondo da folte macchie di vegetazione, che schermano anche le architetture esistenti, e da una porzione di cielo bluastro con striature rossastre iscritta in una cornice centinata. L'organizzazione dei personaggi fu lungamente studiata da Pellizza attraverso disegni preparatori a carboncino e gesso di grande suggestione compositiva e chiaroscurale: disegni singoli per i tre protagonisti, a gruppi per i personaggi in secondo piano, e di dettaglio per teste o mani delle ultime figure sul fondo
.

[Testo di Aurora Scotti, tratto da Cento opere. Proposte di lettura, in Enciclopedia dell'arte, Milano (Garzanti) 2002]
 
ATTIVITA'
1) Analizza il dipinto "Il Quarto Stato"  (max 10 righi)

2) Quali mete ebbe l’emigrazione dei contadini meridionali? Pensa al film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese ed esprimi le tue considerazioni sull'immigrazione italiana di inizio '900.  

mercoledì 27 novembre 2013

LA LETTERATURA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO

Anche la letteratura italiana della prima parte del Novecento è caratterizzata da un senso di irrequietezza che, se da una parte esprime l'insoddisfazione verso i modi espressivi tradizionali, dall'altra è anche una chiara spia del disagio degli intellettuali di fronte a scelte sociali e politiche sempre meno gratificanti.
Parallelamente agli intellettuali che esprimono la loro delusione storica riconoscendosi nei gruppi delle avanguardie, nei movimenti di scuola o nelle riviste, ci sono intellettuali che vivono quella stessa esperienza isolatamente, ai margini della grande cultura e in questo isolamento perseguono la loro ricerca ideologica ed espressiva.
Uno di questi è Pirandello che godette di una larga fama internazionale superando come intellettuale e come artista l'ambito strettamente italiano e collocandosi in una dimensione europea. Egli rivolse il suo interesse all'uomo moderno e al suo difficile rapporto con la società industriale consapevole della crisi dei valori che erano stati propri della società borghese ottocentesca, a differenza dei grandi "decadenti" Pascoli e D'Annunzio i quali proponevano vie di fuga dalle angosce del loro tempo, Pirandello prende coscienza della crisi e affronta alle radici la condizione dell'uomo contemporaneo che vive in una prigione angosciosa ed in apparenze alienanti ma scopre dietro di essi l'angoscia esistenziale e la vanità del destino individuale.
 
 
ATTIVITA' 
1) Definisci il concetto di "avanguardia"
2) Quali furono le "avanguardie artistiche" del primo Novecento? 
3) Quali caratteristiche essenziali esprime la lirica del '900?

martedì 5 novembre 2013

TAYLORISMO E FORDISMO




Fino alla metà degli anni ’60 del Novecento il modello di organizzazione del lavoro prevalente nell’industria meccanica è quello detto “tayloristico”, dal nome dell’ingegnere statunitense Frederick W. Taylor che alla fine dell’Ottocento teorizza l’organizzazione scientifica del lavoro: al fine di ottenere un incremento della produttività il suo metodo prevede la scomposizione delle mansioni, l’individuazione di compiti elementari ben definiti da affidare a ciascun esecutore, il calcolo della loro misura e la programmazione della produzione.
L’applicazione di questa teoria nella catena di montaggio viene attuata per la prima volta su vasta scala da Henry Ford nella sua fabbrica e, all’inizio del Novecento, si diffonde dall’America in Europa.
Nella catena di montaggio la macchina in produzione prende forma per aggiunta successiva di pezzi su lunghe linee in parallelo, passa da un operaio all’altro, con operazioni a cascata e fasi di lavoro della durata di pochi secondi; solo chi lavora nelle ultime fasi ha una visione completa e funzionale del prodotto. I controlli e le riparazioni sono effettuati alla fine della linea da operai diversi da quelli addetti al montaggio.
Il taylorismo ha rivoluzionato l’organizzazione del lavoro in fabbrica, con effetti molto positivi sulla produttività e sulla modernizzazione delle fabbriche, anche se nelle fasi iniziali ha determinato una riduzione del fabbisogno di manodopera. La sua applicazione esasperata ha talvolta condotto a forme di lavoro alienanti, stigmatizzate da Charlot nel film “Tempi moderni”.
 


In “Tempi moderni" Charles Chaplin  denuncia non la tecnica in sé ma l'uso che se ne fa nella società capitalistica; in questo film il regista statunitense rappresenta con amara ironia la condizione alienata dell'operaio-massa, il quale è divenuto nella fabbrica tayloristica mera appendice della catena di montaggio e servo di una tecnica imponente e disumana completamente asservita alla logica del profitto.
 
                      Giorgio Gaber


Nella sua celebre canzone “Il tic” aveva raccontato in modo esemplare la mortificazione del lavoro moderno nelle catene di montaggio, che negava qualsiasi tipo di autorealizzazione dell’individuo. Gaber con un testo graffiante e la sua bravura nel fare il mimo metteva in risalto la divisione del lavoro e la parcellizzazione di esso. Lo stesso Marx aveva scritto ne “Il capitale” che il lavoro “diventa lavoro-macchina, l’abilità del singolo diventa sempre più infinitamente limitata e la coscienza degli operai della fabbrica viene degradata fino all’estrema ottusità”.


ATTIVITA'
Leggendo il testo, tratto dalla vostra antologia, "La catena di montaggio" di Henry Ford,
individuate quali siano gli aspetti positivi e quelli negativi di questo tipo di "produzione" applicata inizialmente da H. Ford. (commento in max 10 righi)

mercoledì 30 ottobre 2013

IL NOVECENTO

 

INTRODUZIONE

 

IL SECONDO '800 IN EUROPA.


Oltre al Regno d’Italia, un altro stato raggiunge nel 1870 l’unificazione: la Germania. Anche la Germania era divisa in molti stati, è il Regno di Prussia che dà vita all’opera di unificazione sotto l’abile guida del cancelliere Otto Von Bismark. La proclamazione dell’unità tedesca avviene alla conclusione di una guerra vincitrice contro la Francia ( la guerra franco-prussiana: 1870): il Secondo Reich, con a capo un kaiser ( imperatore) diventa uno dei grandi imperi europei, assieme all’impero Russo e Austro-ungarico.

Nella seconda metà del 1800 si sviluppa la “seconda” rivoluzione industriale:
l’energia elettrica, il motore a scoppio, gli sviluppi della chimica e delle biologia produrranno trasformazioni inimmaginabili   in tutti i settori della società. E' l'epoca del progresso scientifico e tecnologico che darà il via alla modernità.

Contemporaneamente  si scatena la corsa alle conquiste coloniali: nascono i grandi imperi coloniali, in particolare inglese e francese. Anche il regno d’Italia, se pur tardivamente, partecipa a questa opera di conquista diventano colonie italiane l’Eritrea, la Somalia e nel 1911, la Libia.

All’inizio del '900 praticamente tutta l’Africa e buona parte dell’Asia era occupata dalle potenze  europee, con l’unica eccezione del Giappone e della Cina. ( Imperialismo coloniale)

IL NOVECENTO


Il secolo scorso vide grandi rivoluzioni e cambiamenti in molti settori

-         la tecnica e la scienza: si sviluppa la seconda rivoluzione industriale basata sull’elettricità e sul motore a scoppio (dal carbone al petrolio). Automobili, aeroplani, telefono, radio, cinema , nuovi prodotti come la plastica  e nuove scoperte mediche (i vaccini, gli antibiotici) cambiano la vita di ognuno;

-         la società di massa: da una società prevalentemente agricola a una società industrializzata: le metropoli, movimenti politici di massa (partiti e sindacati) con milioni di iscritti; la creazione di una opinione pubblica, con i nuovi mass media (giornali, radio, televisioni, cinema);

-         la perdita della centralità politica ed economica dell’ Europa, in favore dell’America e di grandi stati emergenti (Giappone, Cina, India, Brasile), dopo un faticoso percorso di liberazione coloniale.

-         La nascita di grandi problemi di compatibilità ambientale, di distribuzione delle risorse e di esplosione demografica e sottosviluppo.

LA NASCITA DELLA SOCIETA' DI MASSA
 
La società di massa nacque ai primi del Novecento a causa di un urbanesimo sempre più accentuato, della sempre maggiore estensione della “società dei consumatori” e della partecipazione delle masse alla vita politica, grazie al suffragio universale. Si caratterizzò quindi per la nascita e la diffusione di grandi organizzazioni come i partiti di massa e i sindacati che, tuttavia, non riuscirono a restituire all’individuo quel senso di familiarità e di appartenenza di cui aveva avuto goduto nella cosiddetta “società di villaggio”. La nascita della massa creò anche il “fastidio per la massa”, che spinse piccoli gruppi di individui a sentirsi una élite e a cercare di emergere dalla folla. Da questo atteggiamento nacque il “darwinismo sociale” che applicò alla società la teoria della selezione naturale – nata per studiare esclusivamente l’evoluzione biologica – e teorizzò la necessità che una piccola comunità di “forti” dominasse la massa dei “deboli” e se ne servisse come manodopera di schiavi.

ATTIVITA'
1) Leggi dal link Caratteri della società di massa ed esprimi sinteticamente (max 5 righi), con parole tue, che cosa s'intende per "società di massa";
2) Visiona il video e rispondi alla domanda: quali grandi inventori (max 5 righi) diedero impulso alla Seconda Rivoluzione Industriale?
 

domenica 27 ottobre 2013

IL NOVECENTO: Società, cultura ed economia


 
 


Spettacolo al Moulin Rouge 

Il 6 ottobre 1889, a Parigi, nasce il Moulin Rouge, il tempio dello spettacolo. Ritenuto licenzioso per l'epoca, con il suo repertorio rivoluzionario che comprende balli come il famoso can-can, oggi è diventato un mito, un simbolo e un'attrazione per molti turisti.

 


Il periodo che va dal 1870 ca. al 1914 fu un periodo di pace e di sviluppo vissuto dalla borghesia europea tra la guerra franco-prussiana del 1870 e la Prima guerra mondiale. Il nome di "epoca bella" è dovuto a un mito creato a posteriori, che ne sottolineò gli aspetti di creatività e di spensieratezza, di serenità "perbene" e di sicurezza. Si riferisce a una società cosmopolita, benestante, che aveva il suo centro ideale in Francia e che era fiduciosamente convinta della durevolezza della propria condizione, nonostante i contrasti di classe e di ceto, il disagio sociale, l'anarchismo, gli scandali dell'amministrazione repubblicana, un sistema politico fragile. La Prima guerra mondiale mise dolorosamente fine a questa "innocenza di vita", come la definì il poeta boemo Rilke, e rappresenta dunque un sicuro termine di periodizzazione; più discusso è invece il criterio della datazione iniziale, a seconda che si voglia fare riferimento al 1880, anno di grande importanza dal punto di vista finanziario, o alla Exposition Universelle di Parigi del 1900 nella quale trionfò l'illuminazione elettrica, o ancora ai dati della biografia dello scrittore francese Marcel Proust (1871-1922), massimo interprete del periodo. Capitale riconosciuta della belle époque fu Parigi, la ville lumière riedificata da Haussmann, arricchita di palazzi magnificamente ammobiliati, i cui proprietari trascorrevano l'anno tra battute di caccia, soggiorni sulla Costa azzurra, viaggi all'estero, ricevimenti frequentati da poeti, musicisti o letterati.

LEGGI DAL LINK L'APPROFONDIMENTO: PRIMO NOVECENTO
Ma la prima metà del secolo XX fu sicuramente anche uno dei momenti più oscuri e drammatici della storia del mondo. Le gravi tensioni prodotte dalle tendenze imperialistiche delle varie potenze europee, tra la fine dell' Ottocento e i primi anni del Novecento, vennero aggravandosi nel corso di tutto il primo quindicennio del secolo, anche per effetto delle intense rivalità e dei vecchi rancori esistenti tra le singole nazioni e resero la situazione internazionale sempre più precaria. In tutti i paesi si determinò una decisa corsa al riarmo sostenuta e incoraggiata dai movimenti nazionalistici che chiedevano a gran voce una politica di potenza ed esaltavano apertamente la guerra.
Dal punto di vista culturale, l'età che va dall'inizio del secolo alla fine della Seconda guerra mondiale, è caratterizzata da correnti di pensiero e di tendenze speculative che sembrano riflettere le tensioni che agitano il panorama politico e sociale.
In linea con i contrasti e le tensioni che contraddistinguono la situazione politica e sociale, la letteratura del primo novecento è animata da un profondo senso di insoddisfazione e di ribellione nei confronti del vecchio mondo; ribellione che si esprime in una volontà di protesta più o meno rumorosa o, al contrario, al ripiegamento degli artisti su se stessi e a una vera e propria fuga nel privato.


 

ATTIVITA'
Rispondi almeno ad una delle seguenti domande (max 5 righi, per ciascuna risposta)
 
1) Perché il periodo compreso fra XIX e XX secolo è detto Belle époque? 
2) Cosa si intende per “imperialismo”?
3) Chi erano e cosa si proponevano gli anarchici?
4) Quale ruolo occupavano le donne nella società e nell’economia del periodo?
 

venerdì 27 settembre 2013




Ragazzi SI RIPARTE!
Questo blog, d'indirizzo: http://daltrasmetterealcomunicare.blogspot.com/
interessa alle alunne della classe VB Servizi Sociali, per continuità, infatti, risultano già iscritte.
Le studentesse di VB posteranno in questo loro blog i commenti relativi alle attività previste per l'anno scolastico  2013-2014 e utilizzeranno (ma solo per approfondire gli argomenti di studio) i seguenti blog didattici:
http://blog.libero.it/lablogscuola/
http://tiroalbersaglio.blogspot.com/


Anche la classe IVB Servizi Socio-Sanitari utilizzerà questo blog: http://daltrasmetterealcomunicare.blogspot.com/, ma troverà gli argomenti trattati nei post più vecchi.
Il loro nuovo blog è: http://dialogoinrete.blogspot.com/

Invito le studentesse di IVB a registrarsi in tutte e due i blog e postare nei due blog i loro commenti, con il metodo suggerito.
 

Prof.ssa Angelica Piscitello
 
A presto attivi!

venerdì 24 maggio 2013

INVITO ALLA MUSICA SECONDO OTTOCENTO

 
 OPERA DI  GIOVANNI VERGA
MUSICA DI PIETRO MASCAGNI
L'addio alla madre
 
TESTO

Mamma!…Quel vino è generoso (”Addio alla madre”, Cavalleria rusticana)
Mamma, mamma!
Quel vino è generoso,
e certo oggi
troppi bicchieri ne ho traccannati.
Vado fuori all’aperto.
 
Ma prima voglio che mi benedite
come quel giorno che partii soldato.
E poi, mamma, sentite …
 
S’io non tornassi, s’io non tornassi,
voi dovrete fare da madre a Santa,
ch’io le avea giurato di condurla all’altare.
 
Voi dovrete fare da madre a Santa
s’io non tornassi.
 
Oh, nulla! È il vino che m’ha suggerito!
M’ha suggerito il vino.
 
Per me pregate Iddio!
Per me pregate Iddio!
 
Un bacio, un bacio, mamma!
un altro bacio, un altro bacio, addio!
 
S’io non tornassi, fate da madre a Santa.
Un bacio, mamma, addio!

Introduzione

È un'opera lirica in un atto unico di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.
La prima rappresentazione fu al "Tratro Costanzi" di Roma il 17 Maggio 1890.

Trama
ATTO UNICO
L’azione i svolge nella piazza nella quale si trovano una chiesa e l’osteria di Lucia il giorno di Pasqua.
Turiddu canta una serenata a Lola, della quale è perdutamente innamorato; prima di partire per il servizio militare le ha giurato amore eterno, ma la giovane durante la sua assenza ha sposato Alfio, il carrettiere.
Turiddu per vendicarsi inizia a corteggiare Santuzza, ma dopo averla sedotta la trascura. Il giovane si aggira nei pressi della casa di Alfio che spesso assente non si accorge di nulla.
Santuzza, angosciata e preoccupata, cerca Turiddu per parlargli e chiedere spiegazione del suo comportamento; entra allora nella casa di Lucia, madre del giovane e le confida quanto sta succedendo svelandole i suoi sentimenti e la sua disperazione: oramai è disonorata ed abbandonata.
Arriva Turiddu e i due discutono animatamente finchè passa Lola che si sta recando alla messa di Pasqua sola perché il marito lavora. Le due donne si scambiano battute ironiche.
Poco dopo Lola è seguita da Turiddu, insensibile all’implorazione di Santuzza che gli augura la mala Pasqua e decide, vedendolo arrivare, di rivelare quanto succede ad Alfio.
Dopo la messa la piazza torna a popolarsi. Turiddu offre agli amici nell’osteria della madre Lucia un bicchiere di vino e ne offre uno anche ad Alfio che, sdegnato, nel rifiutarlo lo abbraccia e gli morde l’orecchio sfidandolo a duello.
Turiddu, che si finge ubriaco, rivolge commosse parole di saluto alla madre a cui affida Santuzza e va ad incontrare il rivale.
Poco dopo il grido di una popolana:- Hanno ammazzato compare Turiddu!- annuncia il tragico esito del duello.

venerdì 12 aprile 2013

POSITIVISMO, REALISMO, NATURALISMO, VERISMO

 



 


Bestie da soma, 1886. Olio su tela, (l. cm. 416, h. cm. 244). L’Aquila – Collezioni d’Arte dell’Amministrazione provinciale.



Scena tanto realista quanto esplicita della dura vita condotta dalle donne della seconda metà dell'Ottocento abruzzese. Viene ritratto un momento di riposo di tre donne, una delle quali in piedi in evidente stato gravidico, intente a trasportare legna raccolta quale provvista per l'inverno. Dai costumi si ipotizza l'appartenenza delle due donne, vestite allo stesso modo in marrone e verde con gli abiti da lavoro caratteristici, al paese di Rocca Pia, situato alle porte dell'attuale altopiano delle Cinquemiglia, mentre la terza ragazza in primo piano indossa un abito più elegante, abbigliamento tipico dei momenti di festa di Castel di Sangro, paese natale del Patini. L'opera si caratterizza per il forte contenuto di denuncia sociale delle condizioni di vita femminili, come del resto il titolo del dipinto descrive.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Giovanni Verga - Scrittore (Catania 1840 - ivi 1922) è autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana. Verga è considerato il più autorevole esponente del Verismo.
Il romanzo più rappresentativo della sua poetica è:
 
I MALAVOGLIA
 
Il romanzo verista narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci Trezza, un piccolo paese siciliano nei pressi di Catania. Il romanzo ha un'impostazione corale, e rappresenta personaggi uniti dalla stessa cultura ma divisi dalle loro diverse scelte di vita, soverchiate comunque da un destino ineluttabile.
 
ATTIVITA'

Cogli le differenze tra Naturalismo francese e Verismo italiano. (Max 15 righi).





 

domenica 17 marzo 2013

MUSICA ROMANTICA

 

             IL ROMANTICISMO IN MUSICA

GIUSEPPE VERDI

           LA TRAVIATA                          Riassunto in breve

 
Il dramma lirico de La Traviata, racconta la storia d'amore fra un giovane di onorata famiglia ed una cortigiana di dubbi costumi. I pregiudizi sociali divideranno i due amanti, riuniti dalla verità e dall'amore qualche minuto prima della morte di tisi di Violetta. Due sono i cardini del dramma: amore e morte e intorno a questi s'aggira l'ispirazione del musicista che forse non salì mai tanto alta nell'espressione del dolore. La morte è già negli estenuanti accordi con cui si apre il preludio, sembra che Verdi intenda darci, col preludio dell'opera, una sintesi rapida del dramma, e vi riesce mirabilmente.
 Nel video si vede Alfredo che finalmente arriva e corre fra le braccia di Violetta per l’immancabile duetto.  Alla rappacificazione seguono gli ottimistici progetti per il futuro.
Violetta vorrebbe uscire per correre in chiesa per ringraziare Iddio della nuova gioia, ma le forze le mancano. Entra in scena anche Giorgio Germont e dopo i pochi istanti di apparente vigore, Violetta cade morta.
 





La Traviata di Verdi Giuseppe su libretto di Francesco Maria Piave. Prima rappresentazione a La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853.
L’idea della Traviata viene a Giuseppe Verdi, come una folgorazione, dopo le prime rappresentazioni teatrali della "Dame aux camélias" di Alexandre Dumas figlio, nel febbraio 1852.
Il dramma era strato ricavato, dall’autore, da un proprio romanzo autobiografico del 1848 che era stato un bestseller della letteratura scandalistica del tempo.
La scabrosità del soggetto, la parabola amorosa di Alphonsine Duplessis, una delle più celebri cortigiane parigine, morta ventitreenne appena un anno prima dell’uscita del romanzo, aveva elettrizzato Verdi, nonostante i pareri sfavorevoli dei benpensanti.
Musicalmente nella Traviata stride un poco l'utilizzo del valzer, voluttuoso e peccaminoso, ballo che che stava conquistando l’Europa ai tempi di Verdi, mentre il dramma era ambientato un secolo prima.
 
ATTIVITA' 
La traviata di Verdi porta in scena la più intensa analisi interiore e psicologica di tutto il teatro romantico. L'opera doveva intitolarsi, nelle intenzioni di Verdi, Amore e morte. In che modo l'estetica romantica del melodramma trasforma la traviata Violetta Valéry in eroina?

martedì 5 marzo 2013

GIACOMO LEOPARDI OPERE


Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggiere.flv
Cortometraggio di Ermanno Olmi (1954)

Le tre fasi del pessimismo leopardiano

Pessimismo individuale :
Il poeta afferma che l’uomo è infelice perché aspira a beni eterni, non quindi ad una felicità ma alla felicità. La morte è eterna ma egli stesso teme di morire perché è quasi certo ( la sua concezione è materialistica) che alla fine l’uomo annichilisce.

Questo pensiero porta il poeta al dolore esistenziale che gli durerà tutta la vita. L’uomo è destinato, infatti, a non sapere i motivi per cui è nato, viva, soffra; questa sofferenza può essere attenuata dalle illusioni che mostra la Natura con la bellezza del creato.

Ma il poeta sa che sono illusioni e non ne prova gioia, vorrà sempre illudersi ma non vi riuscirà mai; non si è illuso nemmeno quando avrebbe potuto, nell’età giovanile, e ciò costituisce per lui un motivo di rimpianto.

Il poeta non ha una Fede il suo dolore è perciò senza sbocco.

Pessimismo storico:
Per il Leopardi la Natura non ha mai concesso agli uomini la felicità, ma ha dato loro solo delle illusioni, per nascondere la vera e dura condizione umana.

Per il poeta la sofferenza era quindi una caratteristica a cui l’uomo non poteva sottrarsi; tuttavia gli antichi, che erano capaci di grandi illusioni, erano protetti dall’infelicità, perché esse abbellivano loro la vita e facevano loro sperare che la felicità fosse comunque raggiungibile.

E’la civiltà (il progresso) che ha distrutto le illusioni e ha abbandonato l’uomo a un’infelicità sempre più consapevole e insopportabile.

Pessimismo cosmico:
La concezione leopardiana di pessimismo cosmico, identifica la Natura, non come madre benigna che, attraverso le illusioni nasconde all’uomo la conoscenza del suo stato crudele, bensì come una matrigna cattiva che abbandona il figlio alla sofferenza, senza curarsi della sua creatura.

La Natura non si occupa dell’uomo né degli altri esseri viventi, quindi, nei fatti, è nemica della loro felicità.

Essa è indifferente alla specie umana, si mostra interessata solo al “circuito di produzione e distruzione” , il ciclo inesorabile della materia: la vita, la morte, la nascita e il dissolvimento.

Nell’ambito di questa concezione non c’è salvezza nemmeno per gli animali e le piante, tutti vivono l’infelicità esistenziale nell’universo.

Da ciò il profondo dolore il poeta.

A questo punto il pensiero leopardiano concepisce un progetto di civiltà: coscienza del vero e solidarietà fraterna.

ATTIVITA'
Quale fase del pessimismo leopardiano si evidenzia nei versi seguenti, tratti dal grande idillio "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia (parte finale)?:

[...] Forse s’avess’io l’ale
Da volar su le nubi,
135E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
140Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale."
 

sabato 23 febbraio 2013

IL ROMANTICISMO ARTISTICO


IL ROMANTICISMO ARTISTICO

Fra i grandi movimenti di idee che fecero sentire la loro influenza all'inizio dell'Ottocento ebbe grande importanza il Romanticismo.
Esso fu un movimento culturale, letterario, artistico che sostenne il valore del sentimento, della fantasia, della libertà creativa.
Si pose così in contrasto con coloro (ultimi i neoclassici,) per i quali la creazione artistica doveva per forza ispirarsi ai grandi modelli del passato.
 
Il viandante sul mare di nebbia (1811) Caspar David Friedrich
- (Der Wanderer über dem Nebelmeer) è un dipinto ad olio su tela.
 
Romantici furono grandi scrittori e poeti inglesi come Byron e Shelley, e i francesi Victor Hugo e Alphonse de Lamartine, o il drammaturgo
tedesco Friedrich Schiller.
In Italia aderirono al movimento scrittori come Giovanni Berchet e Giovanni Prati, ma furono vicino per molti aspetti al Romanticismo anche un grandissimo poeta come Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni nel suo periodo giovanile.
Al movimento romantico si avvicinarono grandi pittori come lo spagnolo Francisco Goya e i francesi Géricault e Delacroix, e musicisti come Beethoven, Schubert, Chopin, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi.
 
Molti romantici, poeti e romanzieri, musicisti e pittori sostennero l'ideale della libertà dei popoli, il valore dell'idea di nazione e di patria, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi costumi.
Grandi veicoli di trasmissione delle idee romantiche e liberali furono l'esercito e il servizio militare, i viaggi all'estero, le letture pubbliche nei salotti aristocratici e borghesi, le scuole e le università.
Studenti e professori, così come ufficiali e soldati, spesso reduci del vecchio esercito napoleonico, furono tra i primi artefici della propaganda romantica e liberale, in Italia, in Francia, in Spagna.
 
ATTIVITA'
Quali aspetti identificano il dipinto "Il viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich emblema del movimento romantico?
 

giovedì 21 febbraio 2013

LA SPEDIZIONE DEI MILLE

 
LA SPEDIZIONE DEI MILLE
                                                                                                       L'ECCIDIO DI  PARTINICO
Una pagina di Storia risorgimentale non certo gloriosa!

L' eccidio di Partinico è un episodio avvenuto a Partinico il 16 maggio 1860, mentre era in corso la Spedizione dei Mille.

Dopo la sconfitta di Calatafimi, alla mezzanotte del 15 maggio 1860 le truppe del generale Lanza, ritiratesi nell'abitato di Calatafimi, ricevettero l'ordine di mettersi in marcia per raggiungere Palermo.
La sera del 16 maggio, una delle formazioni borboniche giunse a Partinico, le truppe furono attaccate dai ribelli che, nutriti dall'odio represso nei tanti anni di dominazione borbonica, sparavano dalle case e dai balconi, come rappresaglia i soldati incendiarono molte case.

A Partinico Giuseppe Cesare Abba, più scrittore che soldato, avrebbe preferito non esserci:
Meglio sarebbe stato rompersi il petto e scalare le montagne. […] Già sulla strada il vento recava con l’odore e col fumo degli incendi non spenti del tutto un fetore insopportabile. Cadaveri di soldati e di paesani, cani e cavalli morti e squarciati. Le campane suonavano non so se a stormo o a festa, e il popolo esultava e preti e frati urlavano frenetici evviva. Quei morti eran soldati.

La popolazione di Partinico massacrò quel giorno senza pietà le truppe borboniche in ritiro. Una terribile strage! Morti bruciacchiati, corpi straziati! Orrenda crudeltà anche la danza macabra dei paesani attorno al mucchio dei cadaveri!

Garibaldi attraversò Partinico col cappello calato sugli occhi, mesto...
Con immaginabile imbarazzo dovette accettare tutto, compresa la cittadinanza onoraria ma istituì subito un Comitato di Guerra, con poteri giudiziari proprio in previsione di altri casi di vendette popolari.

ATTIVITA'
Fai una breve ricerca in internet e rispondi alla domanda: un altro eccidio si è verificato nella cittadina siciliana di Bronte. Quando? Perché? Con quali conseguenze?

giovedì 14 febbraio 2013

"LIBERTA' NON FALLISCE AI VOLENTI"

 
 


 
Camillo Cavour è il protagonista indiscusso del nostro Risorgimento. Senza di lui, senza la sua genialità sregolata, senza il suo opportunismo, il suo cinismo e la sua assoluta mancanza di scrupoli, molto probabilmente la storia avrebbe preso un altro corso.

ATTIVITA'
Fai la parafrasi dei versi e rispondi alle domande:
Berchet, nella poesia che hai studiato, racconta di un evento passato ma, in realtà, usa una tecnica, quale? Perché?

"Libertà non fallisce ai volenti,
ma il sentier de' perigli ell'addita;
ma promessa a chi ponvi la vita
non è premio d'inerte desir."

Da "Il giuramento di Pontida" di Giovanni Berchet

sabato 19 gennaio 2013

GLI EROI DEL RISORGIMENTO ITALIANO


 

ATTIVITA'
Perché la mente di Mazzini fu invasa, ad un certo punto, dalla "tempesta del dubbio", cerca nelle pagine della tua antologia la risposta.

mercoledì 9 gennaio 2013

MASSONERIA IERI E OGGI

 
  • Che cos'è la Massoneria?
  • Che potere e influenza ha avuto (ed ha) questa grande organizzazione, con ramificazioni in moltissimi paesi occidentali?

Un po' di storia:
Nel 1700, quando l'Illuminismo trionfò in Europa, attecchisce il movimento politico della Massoneria, che si occupava di rendere più liberi i popoli ed indipendenti le nazioni, e mirava anche a migliorare la condizione di quei poveri diseredati dalla sorte.
Un gran numero di massoni era composto da persone fornite d’ingegno, che si distinguevano negli studi, ed erano di forte carattere, non prive di coraggio, amanti della patria e filantropi nei confronti dei poveri e dei bambini.
 
La Massoneria nacque come associazione segreta perché lottava per i diritti di libertà, contro l'assolutismo monarchico. Essa traeva il suo nome dalle corporazioni medievali dei “liberi muratori“, i cui membri erano tenuti all’aiuto reciproco e alla conservazione dei segreti del mestiere.
Nel corso dei secoli, con il decadere delle corporazioni artigiane, queste associazioni assunsero un carattere esoterico, di setta, allargandosi anche a membri estranei all’arte muratoria.
Finché, all’inizio del ’700, l’associazione perse definitivamente il suo carattere di organizzazione di mestiere, pur conservandone il linguaggio, la simbologia e le strutture organizzative, in primis la divisione in “logge” facenti capo a un “Gran Maestro“.

Nata in Inghilterra e diffusasi presto in tutta Europa e nel Nord America, la “nuova” Massoneria si ispirava a una filosofia deista (Dio era chiamato il grande architetto dell’universo), faceva propri gli ideali illuministi e si dichiarava anticlericale. Legate direttamente o indirettamente alla massoneria erano molte delle società segrete, come la Carboneria, impegnate nelle agitazioni nazionali e costituzionali dell’età della Restaurazione.
Nella seconda metà del XIX secolo la Massoneria divenne un vero e proprio contraltare della Chiesa di Roma e un luogo di incontro e raccordo tra gruppi politici di orientamento democratico e anticlericale.

I risvolti moderni: le critiche
Tra ’800 e ’900 la Massoneria fu oggetto di critiche e attacchi sempre più frequenti, non solo dai tradizionali avversari cattolici, ma anche da uomini politici e intellettuali di diverse tendenze, che vedevano in essa un centro di potere occulto.
In effetti, nel corso del XX secolo, la Massoneria ha finito col perdere buona parte della sua caratterizzazione ideologica per frammentarsi in una serie di gruppi di interesse legati a specifiche situazioni di singoli paesi.
 
La Massoneria in Italia
Significativo a questo proposito è il caso dell’Italia e del famoso “scandalo della P2″. La P2 è stata una Loggia storica del Grande Oriente d’Italia, fondata nel 1877 col nome di “Propaganda massonica”. La sua caratteristica principale era quella di garantire un’adeguata copertura e segretezza agli iniziati di maggior importanza, sia all’interno che al di fuori dell’organizzazione. Per tale motivo la Loggia, ribattezzata “Propaganda Due” nel Secondo Dopoguerra (da qui: “P2″), fu sempre alle dipendenze dirette del Gran Maestro del GOI sino all’avvento di Licio Gelli. La circostanza che, nel periodo della maestranza, Gelli fosse riuscito a riunire in segreto almeno un migliaio di personalità di primo piano (tra cuiil giovane imprenditore Silvio Berlusconi) principalmente della politica e dell’Amministrazione dello Stato, e la pubblicazione del suo programma sovversivo dell’assetto socio-politico-istituzionale, suscitò uno dei più gravi scandali politici nella storia della Repubblica Italiana, nel febbraio dell’ '81.
Lo scandalo della P2 ha determinato un notevole appannamento dell’immagine della Massoneria in Italia, costituendo un danno per tutto il variegato movimento massonico italiano e non solo per il Grande Oriente d’Italia, di cui la P2 era parte.

Oggi la Massoneria
Dopo la crisi causata dallo scandalo della P2, la Massoneria si stia riprendendo e non si sa ancora bene dove questa possibile “rinascita” possa portare.
Il fenomeno non può che essere preoccupante e i dati su questo effettivo aumento di iscrizioni, soprattutto giovanili, devono suonare allarmanti. Si tratta sicuramente di un rifugio, di un tentativo di ripararsi, di sfuggire alle difficoltà che porta questo periodo di crisi e questa generale implosione del sistema, in primis per i giovani. Giovani che, soli di fronte alla società in crisi che non dà loro alcun tipo di prospettiva e sicurezza, cercano uno scappatoia, qualcosa a cui appigliarsi, delle “spintarelle” che solo persone che contano possono dare.
La Massoneria in Italia resta ancora oggi un potere forte, radicato nelle più alte sfere della società e basato su una rete clientelare di spinte e raccomandazioni garantite agli affiliati senza alcun merito. Insomma, essa si inserisce benissimo nel comune evolversi del panorama italiano, il paese della rete clientelare quasi secolare che ha coinvolto la politica della Democrazia Cristiana del secondo dopoguerra, quella del Vaticano e delle Mafie, della partitocrazia corrotta e, soprattutto, della Massoneria, che deve essere affrontata come un serio problema. Eppure nessuno ne parla.
Alla setta dei massoni segretamente sono iscritti gli increduli in materia di religione, gli ambiziosi di comandare nelle pubbliche amministrazioni, i bramosi di occupare lucrosi impieghi e di avere appalti di opere pubbliche. Inoltre la massoneria, siccome offre agli adepti segnalati vantaggi, annovera oggidì numerosi proseliti nei ministeri, nei pubblici funzionari, negli insegnanti, nei magistrati e nei comandanti dell’esercito.
Per cui non è da meravigliare se ai di loro congiunti, per quanto riconosciuti immeritevoli e persino indegni, vengono conferiti i lucrosi impieghi, nominati professori senza concorso, concesse privative industriali, onorificenze e perfino accordata l’impunità nei casi di delitti commessi.
Se non avesse questi retrosceni illeciti e perseguisse i principi morali originari, non sarebbe necessaria la segretezza, anzi...
La Commissione d'inchiesta sulla Massoneria portò ad una Risoluzione, votata a larghissima maggioranza il 6 marzo 1986 dalla Camera dei deputati, che riconosceva l’autorevolezza e la credibilità dell’ampio lavoro svolto (114 volumi di documenti e di resoconti delle sedute, oltre alle Relazioni conclusive) dalla Commissione d’inchiesta presieduta dall’on. Tina Anselmi. La Commissione d’inchiesta impegnava il Governo “a vigilare affinché il funzionamento del sistema democratico sia informato, in ogni sua manifestazione, al rispetto assoluto del principio di trasparenza dell’ordinamento, in modo da rendere possibile e concreto il controllo democratico dei cittadini in ordine alla vita delle istituzioni e a tutte le attività che attengono al pubblico interesse”. Questo impegno a vigilare ci riguarda dunque tutti.

ATTIVITA'
 
 Ricerca nel  web informazioni per caratterizzare il personaggio di Licio Gelli. (max 10 righi)

martedì 8 gennaio 2013

GLOSSARIO RETORICO

Il significato figurato delle parole
 









Le parole possono essere usate in senso proprio (o denotativo), ma anche in senso figurato, estendendo il loro significato al di là di quello originario:

L'insegnante continuava a spiegare, ma gli alunni avevano staccato la presa. (= non erano più collegati, attenti).


Alla base dell'uso figurato delle parole c'è il senso connotativo che esse assumono, associando al significato proprio, oggettivo della parola sentimenti o giudizi soggettivi:
per esempio, alla parola sole si collegano idee di calore, luce, vita; dicendo "Sei il mio sole", mi riferisco alle connotazioni che ha la parola sole per esprimere la gioia di vivere che mi dà quella persona.
Nuove espressioni figurate vengono continuamente create da scrittori, poeti, pubblicitari, giornalisti, comici, ma anche da persone comuni un po' creative. Quando si diffondono, anche grazie ai mezzi di comunicazione moderna, entrano a far parte del lessico comune.

Sul dizionario sono registrati sia i significati denotativi, sia quelli figurati entrati nell'uso, che vengono aggiornati a ogni nuova edizione. Molte parole della lingua hanno significati derivanti da un uso figurato che è diventato abituale e non viene più notato: le gambe del tavolo, la gru di un cantiere, la rete televisiva, la stella o la diva del cinema, il tifo sportivo ecc. (a volte risulta meno noto o sconosciuto il significato originale).

 
 
 
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 e leggi le figure più comuni per riconoscerle quando devi analizzare un testo dal punto di vista formale.
 
 
 Per ogni curiosità di retorica e stilistica ecco il testo di Angelo Marchese
 arte artificio sull'uso delle parole
Angelo Marchese - Dizionario di retorica e di stilistica