BENVENUTI NEL BLOG "DAL TRASMETTERE AL COMUNICARE"

Questo BLOG DIDATTICO ha lo scopo di interfacciarsi con la didattica d'Italiano e Storia (e non solo) svolta in classe. Il BLOG si offre ad essere seguito da tutti gli alunni frequentanti L’IIS "Danilo Dolci" di Partinico (PA). Sarà piacevole accogliere qui i vostri post di commento agli argomenti inseriti, da me moderati. Trovano spazio, nel nostro Blog, anche le note alle notizie tratte dai quotidiani: PROGETTO SCUOLA "LETTURA DEL QUOTIDIANO IN CLASSE".

Il mio grazie a tutti i partecipanti!
Prof.ssa Angelica Piscitello

domenica 2 dicembre 2012

EI SI NOMO': DUE SECOLI



Ei si nomò: due secoli (A. Manzoni, "Il cinque maggio")
Come uomo era indubbiamente brillante, versatile, intelligente e pieno di immaginativa, benché il potere lo rendesse piuttosto scontroso. Come generale non aveva uguali: come capo di stato dimostrava una superba abilità di progettista, direttore ed esecutore, e una competenza abbastanza solida da poter comprendere e controllare quello che facevano i suoi subordinati. Come individuo, pareva che da lui si irradiasse una sensazione di grandezza. Egli fu indiscutibilmente un uomo grandissimo, e la sua figura è la sola che qualunque persona, sia pur di modesta cultura, riconoscerebbe a prima vista nella pinacoteca della storia, non fosse altro che per la triplice caratteristica della bassa statura, del ciuffo sulla fronte e quella mano infilata nel panciotto mezzo sbottonato. Perché il mito di Napoleone non è basato tanto sui suoi meriti quanto sui fatti, allora straordinari, della sua carriera. I grandi e famosi riformatori del passato erano già in partenza dei re, come Alessandro, o dei patrizi, come Giulio Cesare; Napoleone, invece, fu il "piccolo caporale" che divenne il sovrano di tutto un continente solo in virtù del suo talento personale. Questo non è, a rigore, del tutto vero, ma la sua ascesa fu abbastanza rapida ed eccellenza da giustificare simile descrizione. Napoleone diede all'ambizione il proprio nome, in un momento in cui la duplice rivoluzione aveva dischiuso il mondo agli uomini ambiziosi. Ma egli era anche qualcosa di più. Era l'uomo civile del secolo diciottesimo, razionalista, indagatore, illuminato. Era l'uomo della Rivoluzione, e nello stesso tempo era l'uomo che aveva portato l'ordine. In una parola, era il personaggio con quale chiunque avesse dato un calcio alla tradizione avrebbe potuto identificarsi nei suoi sogni. Solo una cosa egli aveva distrutto: la Rivoluzione giacobina, il sogno di libertà, di uguaglianza, di fraternità, il sogno del popolo che si solleva in tutta la sua maestà per scuotersi di dosso l'oppressione. Ed era quello un mito più potente del suo, poiché, dopo la sua caduta, fu esso, e non la memoria di lui, ad ispirare, anche nella sua stessa patria, le rivoluzioni del secolo diciannovesimo.

COME CARATTERIZZARE  IL PERSONAGGIO STORICO

(Suggerimento: Caratterizzare un personaggio storico non è semplice, perché non vuol dire solo presentarlo fornendone un ritratto esteriore e qualche indicazione anagrafica.
Per caratterizzare un personaggio storico è necessario conoscere i fatti cui il personaggio si è visto attore delle vicende e studiare le azioni e i comportamenti da lui assunti.

Come fare?

Mediante un accumulo di elementi che potranno emergere dalle vicende stesse; dal giudizio che ne danno altri personaggi; dalle capacità osservate che lo vedono protagonista dei fatti o succube di essi.
La caratterizzazione del personaggio storico riguarda non solo gli aspetti fisici: la figura, il volto, l'abbigliamento, ma il carattere e le caratteristiche morali.
L'aspetto psicologico si può individuare analizzando i fatti che fanno emergere il suo carattere.
Il personaggio va collocato nel contesto spazio/tempo e il suo ruolo deve essere individuato con obiettività e valutato per gli aspetti positivi e/o per quelli negativi, senza pregiudizi ideologici.
Il giudizio critico può essere personale o sostenuto dai giudizi espressi dai critici della Storia).
ATTIVITA'
Caratterizza un personaggio storico in lingua italiana o in francese (max 15 righi).

1 commento:

  1. Marie- Antoniette était blonde aux yeux bleau pâle trop saillanty. Son visage on vast front bombé offre un ovale trop allongé , si comme le nez légèrment aquilin offre peu de finesse , mais le jeune dauphin , avant néammains beaucoup de grâce. C'est la femme de France dont l' alliure était d'un élégance sans égales. Intelligente et vivace elle était accusée de légèreté. Elle aimait se divertir et se masquer de carneval , incovenient pour une reine. Dispendieuse en toilette et recepitions , son goût n'était pas le meilleur , mais parfait dans la musique. En effet elle chantait et jouait agréablement de l'harpe et de la flûte.

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Prof.ssa Angelica Piscitello