LA TESINA
L’avvio del colloquio d’esame, secondo quanto indicato dalle norme, con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, presuppone attività svariate, tra queste la scelta di un argomento, anche a carattere pluridisciplinare: la tesina.
La tesina è un testo scritto, d’uso scolastico o universitario, di tipo saggistico, consistente nella trattazione di un particolare argomento, su cui si sia svolta una indagine o su cui si sia raccolta della informazione, e su cui l’autore abbia elaborato una personale interpretazione.
Infatti tale testo si prefigge lo scopo, oltre che di documentare l’oggetto della trattazione, di dimostrare una personale tesi dell’autore, facendo ricorso all’argomentazione, cioè ad un metodo di discussione e di ragionamento, teso a convincere il lettore.
In quanto Saggio, la sua tipologia testuale è prevalentemente argomentativa, anche se non mancano elementi di testo descrittivo e informativo.
Come ogni scrittura documentata è necessario che le citazioni di autori e detti siano poste tra virgolette e segnalate le pagine da cui sono state tratte.
La Tesina si differenzia dal Saggio breve per una maggiore ampiezza e per una più marcata articolazione in capitoli ma anche in paragrafi titolati e organizzati secondo gli scopi prefissati: sia quelli di informazione sull’argomento, sia quelli di argomentazione e di dimostrazione della propria tesi.
La Titolazione della tesina non è solo mezzo di attrazione fondamentale dell’attenzione del lettore, deve anche alludere allo spaccato (o taglio) che l’autore vuole argomentare.
Per la stesura della Tesina è opportuno prestare attenzione al fatto che:
lo svolgimento corrisponda al titolo della tesina;
la tesi sia ben evidenziata l’informazione sia esauriente;
l’argomentazione sia efficace;
il discorso risulti compatto e coeso;
vi sia la massima correttezza linguistica (formale, ortografica, grammaticale, lessicale…).
Questo genere di scrittura obbedisce a regole redazionali proprie.
Esse sono:
o la intitolazione di capitoli e paragrafi;
o le note;
o le citazioni;
o la bibliografia finale;
o l’indice.
LA TESINA IN POWER POINT (ppt)
La paura dell' esame si può vincere anche con un clic del mouse. Sì, perché il computer può aiutare i candidati ad essere più sicuri, più ordinati nell' esposizione e, perché no, stupire i docenti con qualche effetto speciale.
una «tesina» preparata con i linguaggi multimediali può essere un ottimo ausilio per abbellire un' esposizione a volte piatta e un po' noiosa, e soprattutto aiutare il candidato a superare l' emozione ed essere infine un buon viatico contro lapsus e dimenticanze.
È chiaro che la relazione sull' argomento scelto dal candidato deve essere valida sotto il profilo del contenuto, ma anche l' occhio vuole la sua parte e alcuni docenti potranno apprezzare le qualità di organizzazione grafica del candidato.
Ma come si realizza una «tesina» hi-tech? Per prima cosa bisogna scegliere il software giusto. Il primo e più evidente difetto delle presentazioni è il contrasto tra testo e sfondo.
Un buon contrasto tra testo e sfondo è di aiuto per tutti.
Per valutare se il contrasto sia sufficiente può bastare il buon senso.
Bisogna usare caratteri facili da leggere: poco maiuscolo, poco corsivo, non cambiare continuamente colore, non cambiare continuamente carattere, non usare il giustificato, eliminare sottolineature o, peggio ombreggiature, non usare caratteri troppo piccoli, preferire i caratteri "sans serif" come il "verdana". Se usate un elenco puntato (con moderazione, mi raccomando) fate comparire un punto alla volta.
«Perché non va bene il giustificato?»
Il giustificato può lasciare grossi spazi vuoti che rendono la lettura più difficile per gli ipovedenti».
«Perché un punto alla volta?»
«Perché altrimenti, invece di ascoltarvi, leggono».
«Abbiamo capito, grazie».
«No, ragazzi, non basta ancora».
«?»
Se nel vostro lavoro c’è troppo testo. La tentazione di leggere sarà fortissima ed otterrete tre effetti negativi:
«Quali?»
«Darete l’impressione di usare la presentazione perché non conoscete bene l’argomento. Darete lo stesso messaggio con due mezzi diversi e l’occhio del lettore sarà più veloce del suo orecchio. Sarete i servi della presentazione».
L’esame, ormai lo sanno tutti, prevale sul curricolo. Più di metà della commissione non vi conosce. Avete a disposizione un quarto d’ora tutto vostro. Dovete brillare, dovete stupire, dovete emozionare. Alla fine della vostra presentazione, i commissari devono ammirarvi e pensare di aver imparato qualcosa.
«E come possiamo fare?»
«Poco testo: il testo deve essere al vostro servizio, non voi al suo. Titoli efficaci: devono comunicare subito l’essenziale. Parole chiave in grassetto. Immagini significative. Niente clipart.
Siate semplici, credibili, emozionanti. Voi, non gli effetti speciali. Quelli usateli il meno possibile, solo per sottolineare qualcosa di veramente importante».
Buon lavoro e...AUGURI!
TITOLI PER POSSIBILI TESINE
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