Il testo dell' inno nazionale
Q uello che segue è il testo completo della poesia originale scritta da Goffredo Mameli, tuttavia l'inno italiano, così come eseguito in ogni occasione ufficiale, è composto dalla prima strofa e dal coro, ripetuti due volte, e termina con un "Sì" deciso.
Mentre leggi qui sotto, ascolta L'INTERA ESECUZIONE DELL'INNO
Testo originale Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la vittoria? Le porga la chioma [1] Ché schiava di Roma Iddio la creò Stringiamoci a coorte [2] Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Noi siamo da secoli Calpesti, derisi Perché non siam Popolo Perché siam divisi Raccolgaci un'Unica Bandiera una Speme Di fonderci insieme Già l'ora suonò Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Uniamoci, amiamoci L'unione e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore Giuriamo far Libero Il suolo natio Uniti, per Dio, Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte, Siam pronti alla morte, L'Italia chiamò. Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, [3] Ogn'uom di Ferruccio [4] Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla [5] Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò [6] Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Son giunchi che piegano Le spade vendute Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute [7] Il sangue d'Italia Il sangue Polacco Bevé col cosacco Ma il cor le bruciò [8] Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò Sì | Parafrasi Gli italiani sono ora fratelli l'Italia si è risvegliata é pronta alla guerra e indossa l'elmo di Scipione l'Africano La vittoria è di Roma Perché Dio ha voluto così. Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire per l'Italia Noi siamo da secoli sottomessi e presi in giro perché non siamo un popolo unito perché siamo divisi in tanti Stati. Ci dobbiamo raccogliere sotto un'unica bandiera e un'unica speranza È arrivato il momento di unirci. Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire per l'Italia. Uniamoci, amiamoci l'unione e l'amore rivelano ai Popoli le vie del Signore. Giuriamo di liberare la patria dove siamo nati. Se siamo uniti da Dio, Chi ci può sconfiggere? Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire per l'Italia. Dalle Alpi alla Sicilia Dovunque si vuole lottare contro l'oppressore come nella battaglia di Legnano. Ogni uomo è coraggioso come lo fu il Ferrucci. I bimbi d'Italia li chiamano Balilla (soprannome di Perasso, uomo che nel ‘700 iniziò a Genova la rivolta contro gli austriaci). Il suono di ogni campana ha suonato la rivolta come nei Vespri Siciliani. Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire per l'Italia. Le spade dei mercenari (austriaci) Sono come canne che si piegano L'aquila dell'Austria Ha già perso le penne L'Austria ha sparso il sangue dell'Italia e, con l'aiuto della Russia, anche il sangue della Polonia ma (presto) morirà. Uniamoci per la battaglia Simo pronti a morire per l'Italia. Sì |
- Qui il poeta si riferisce all'uso antico di tagliare le chiome alle schiave per distinguerle dalle donne libere che portavano invece i capelli lunghi. Dunque la Vittoria deve porgere la chioma perché le venga tagliata quale schiava di Roma sempre vittoriosa. Torna alla poesia di Mameli
- La coorte (cohors, cohortis) era un'unità da combattimento dell'esercito romano, decima parte di una legione. Questo riferimento militare molto forte, rafforzato poi dal richiamo alla gloria e alla potenza militare dell'antica Roma, ancora una volta chiama tutti gli uomini alle armi contro l'oppressore.
- La Battaglia di Legnano (29 maggio 1176), con cui la Lega Lombarda sconfisse Barbarossa , qui simbolo dell'oppressione straniera.
- Francesco Ferrucci , simbolo dell' Assedio di Firenze (2 agosto 1530), con cui le truppe dell' Imperatore volevano abbattere la Repubblica fiorentina per restaurare la signoria dei Medici. In questa circostanza, il Ferrucci morente venne vigliaccamente finito con una pugnalata da Fabrizio Maramaldo , un capitano di ventura al servizio di Carlo V. «Vile, tu uccidi un uomo morto», furono le celebri parole d'infamia che l'eroe rivolse al suo assassino. È da notare come in seguito il nome maramaldo sia stato associato a termini quali vile , traditore , fellone .
- Soprannome di Giovan Battista Perasso che il 5 dicembre 1746 diede inizio, col lancio di una pietra ad un ufficiale, alla rivolta genovese che si concluse colla scacciata degli austriaci, che da alcuni mesi occupavano la città.
- I Vespri siciliani , l'insurrezione del Lunedì di Pasqua del 1282 contro i francesi estesasi a tutta la Sicilia dopo essere cominciata a Palermo, scatenata dal suono di tutte le campane della città.
- Anche la Polonia era stata invasa dall'Austria, che coll'aiuto della Russia l'aveva smembrata. Il destino della Polonia è singolarmente legato a quello dell'Italia: anche nel suo inno ( Mazurca di Dabrowski ) c'è un riferimento agli italiani, e dei soldati polacchi combatterono in Italia con le truppe alleate contro i tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale, partecipando anche all' assalto finale a Montecassino .
- Un augurio e un presagio: il sangue dei popoli oppressi, che si solleveranno contro l'Austria, ne segnerà la fine.
Bibliografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Inno_di_MameliTarquinio Maiorino, Fratelli d'Italia. La vera storia dell'inno di Mameli , Mondadori 2001.
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Prof.ssa Angelica Piscitello