1789 – Insorti parigini si impossessano della Bastiglia, la prigione-fortezza simbolo dell’ancien régime, e ne liberano i prigionieri. L’avvenimento, sebbene di per sé poco importante (i reclusi trovati all’interno furono pochissimi), assunse comunque una enorme carica simbolica fino a divenire un’icona della Rivoluzione Francese.
La Bastiglia era una piccola fortezza dotata di 8 torri, fatta costruire da Carlo V, tra il 1365 ed il 1383. Come mezzo di difesa non era mai servita a nulla. Dimessa come fortezza ai tempi di Richelieu, venne destinata ad essere una prigione: una prigione un po’ speciale. Nella Bastiglia venivano rinchiusi certi personaggi, in base a speciale ordine del re (lettre de cachet), che dovevano essere fatti sparire con “discrezione”, evitando processi pubblici che avrebbero potuto recare disdoro al clero, alla nobiltà ed alla corte stessa. Per tale motivo simboleggiava l’aspetto più protervo, bieco ed incontrollato dell’assolutismo monarchico; conquistare la Bastiglia significava, per il popolo, abbattere il simbolo della tirannia e dell’ingiustizia.
(In fondo si potrà vedere un filmato della RAI con una ricostruzione di quella giornata)
Alle ore 17 del 14 luglio inizia una lotta spietata, con molti parigini che perdono la vita nella battaglia davanti alla fortezza quando il governatore Bernard de Launay da ordine di sparare sui rivoltosi. Ma il carcere è difeso da soli trenta svizzeri e da una ottantina di invalidi, subito sopraffatti.
La delusione è grande quando dentro la fortezza viene trovato l’arsenale vuoto.
La vittoria morale è però grande. Quando sono liberati i prigionieri (in verità pochi, solo 7 ai ceppi della tortura), la scena, poi riportata sulla stampa da un abile illustratore, suscita nell’immaginario collettivo una immensa emozione. L’artista riassume con la sua opera pittorica gli orrori di quattrocento anni di arbitrio. La folla ricorda le migliaia di perseguitati di un tempo, li associa a quelle immagini e sfoga l’odio secolare facendo a pezzi il governatore.
La caduta della Bastiglia, ed il martirio di alcuni parigini sacrificatisi per la libertà, fu un evento spettacolarmente simbolico, una specie di miracoloso trionfo del popolo contro il potere dei soldati reali. Luigi XVI capitolò: non voleva che una guerra civile si svolgesse nelle strade e trasformasse la città in un campo di battaglia. A Parigi il Re stesso inaugurò il nuovo tricolore: Bianco per i Borboni, Rosso e Bleu per i Parigini (subito si fece fare un quadro, a cavallo, con in testa la coccarda tricolore). E’ la prima grande affermazione della Rivoluzione e la prima grave sconfitta della monarchia.
La Bastiglia era una piccola fortezza dotata di 8 torri, fatta costruire da Carlo V, tra il 1365 ed il 1383. Come mezzo di difesa non era mai servita a nulla. Dimessa come fortezza ai tempi di Richelieu, venne destinata ad essere una prigione: una prigione un po’ speciale. Nella Bastiglia venivano rinchiusi certi personaggi, in base a speciale ordine del re (lettre de cachet), che dovevano essere fatti sparire con “discrezione”, evitando processi pubblici che avrebbero potuto recare disdoro al clero, alla nobiltà ed alla corte stessa. Per tale motivo simboleggiava l’aspetto più protervo, bieco ed incontrollato dell’assolutismo monarchico; conquistare la Bastiglia significava, per il popolo, abbattere il simbolo della tirannia e dell’ingiustizia.
(In fondo si potrà vedere un filmato della RAI con una ricostruzione di quella giornata)
Alle ore 17 del 14 luglio inizia una lotta spietata, con molti parigini che perdono la vita nella battaglia davanti alla fortezza quando il governatore Bernard de Launay da ordine di sparare sui rivoltosi. Ma il carcere è difeso da soli trenta svizzeri e da una ottantina di invalidi, subito sopraffatti.
La delusione è grande quando dentro la fortezza viene trovato l’arsenale vuoto.
La vittoria morale è però grande. Quando sono liberati i prigionieri (in verità pochi, solo 7 ai ceppi della tortura), la scena, poi riportata sulla stampa da un abile illustratore, suscita nell’immaginario collettivo una immensa emozione. L’artista riassume con la sua opera pittorica gli orrori di quattrocento anni di arbitrio. La folla ricorda le migliaia di perseguitati di un tempo, li associa a quelle immagini e sfoga l’odio secolare facendo a pezzi il governatore.
La caduta della Bastiglia, ed il martirio di alcuni parigini sacrificatisi per la libertà, fu un evento spettacolarmente simbolico, una specie di miracoloso trionfo del popolo contro il potere dei soldati reali. Luigi XVI capitolò: non voleva che una guerra civile si svolgesse nelle strade e trasformasse la città in un campo di battaglia. A Parigi il Re stesso inaugurò il nuovo tricolore: Bianco per i Borboni, Rosso e Bleu per i Parigini (subito si fece fare un quadro, a cavallo, con in testa la coccarda tricolore). E’ la prima grande affermazione della Rivoluzione e la prima grave sconfitta della monarchia.
ATTIVITA'
Rispondi alla domanda (max 10 righi):Qual era la struttura della società francese alla vigilia della Rivoluzione?
La Francia versava in una grave situazione economica. Il 5 maggio 1789 erano stati convocati a Versailles gli Stati Generali, per cercare una soluzione alla crisi che diventava sempre più grave, ma senza alcun esito. Il popolo, stanco degli sprechi e dei soprusi da parte del regime monarchico, assalì la Bastiglia, una fortezza in cui erano rinchiusi condannati politici e malviventi, liberandoli. L’episodio della Presa della Bastiglia, sottovalutato dal re Luigi XVI, fu la scintilla che fece esplodere la rivoluzione francese.
RispondiEliminaLa presa della Bastiglia, avvenuta il 14 luglio 1789, è il primo segnale della fine della tirannia in Francia. Il popolo vince l'assolutismo e l'esercito del re si sbanda. Il rivoluzionario La Fayette crea una milizia cittadina detta ''Guardia Nazionale'' in difesa della Costituzione. Il popolo aveva capito che il re non avrebbe mai rinunciato a limitare il suo potere assoluto. La presa della Bastiglia, come conseguenza, provocò sollevazioni di contadini in tutta la Francia, si ebbe la prima ondata di nobili emigranti in zone più sicure. Tutt'oggi il 14 luglio è il giorno della festa nazionale francese in ricordo proprio di quest'evento.
RispondiEliminaLa società francese,alla vigilia della rivoluzione,era organizzata secondo 3 criteri:
RispondiElimina•Il Clero, distinto in due categorie : l’Alto clero, composto da figure privilegiate di origine aristocratica, e il basso clero (non pagavano le tasse) ;
•La Nobiltà, che era la classe dominante e privilegiata della società francese per la loro ricchezza e il loro prestigio (non pagavano le tasse) ;
•Il Terzo stato, che era la classe più numerosa, composta dalla piccola e media borghesia, di cui facevano parte i braccianti, i commercianti, la massa contadina etc..