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Prof.ssa Angelica Piscitello

giovedì 21 febbraio 2013

LA SPEDIZIONE DEI MILLE

 
LA SPEDIZIONE DEI MILLE
                                                                                                       L'ECCIDIO DI  PARTINICO
Una pagina di Storia risorgimentale non certo gloriosa!

L' eccidio di Partinico è un episodio avvenuto a Partinico il 16 maggio 1860, mentre era in corso la Spedizione dei Mille.

Dopo la sconfitta di Calatafimi, alla mezzanotte del 15 maggio 1860 le truppe del generale Lanza, ritiratesi nell'abitato di Calatafimi, ricevettero l'ordine di mettersi in marcia per raggiungere Palermo.
La sera del 16 maggio, una delle formazioni borboniche giunse a Partinico, le truppe furono attaccate dai ribelli che, nutriti dall'odio represso nei tanti anni di dominazione borbonica, sparavano dalle case e dai balconi, come rappresaglia i soldati incendiarono molte case.

A Partinico Giuseppe Cesare Abba, più scrittore che soldato, avrebbe preferito non esserci:
Meglio sarebbe stato rompersi il petto e scalare le montagne. […] Già sulla strada il vento recava con l’odore e col fumo degli incendi non spenti del tutto un fetore insopportabile. Cadaveri di soldati e di paesani, cani e cavalli morti e squarciati. Le campane suonavano non so se a stormo o a festa, e il popolo esultava e preti e frati urlavano frenetici evviva. Quei morti eran soldati.

La popolazione di Partinico massacrò quel giorno senza pietà le truppe borboniche in ritiro. Una terribile strage! Morti bruciacchiati, corpi straziati! Orrenda crudeltà anche la danza macabra dei paesani attorno al mucchio dei cadaveri!

Garibaldi attraversò Partinico col cappello calato sugli occhi, mesto...
Con immaginabile imbarazzo dovette accettare tutto, compresa la cittadinanza onoraria ma istituì subito un Comitato di Guerra, con poteri giudiziari proprio in previsione di altri casi di vendette popolari.

ATTIVITA'
Fai una breve ricerca in internet e rispondi alla domanda: un altro eccidio si è verificato nella cittadina siciliana di Bronte. Quando? Perché? Con quali conseguenze?

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Prof.ssa Angelica Piscitello