Dopo la lettura approfondita e la decodifica delle parole (o delle espressioni più difficili), individuo i nuclei tematici, cioè le sequenze che riportano i messaggi che l'autore vuole comunicare.
Delineo i passaggi sequenziali dei nuclei tematici:
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
n. 2
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non mi spaura.
n.3
E come il vento
odo stormir fra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei.
n.4
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio;
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
La poesia si divide in quattro nuclei tematici.
Ora posso a parafrasare (=dire con altre parole) ciascun nucleo, badando a renderla espressiva, aggiungendo tutte cioè tutte quelle parole che servono a spiegare ciò che pensiamo che l'autore abbia voluto comunicare, interpretandola personalmente.
Il poeta manifesta il suo
affetto per il colle (monte Tabor) del suo paese (Recanati) perché è un luogo
solitario e silenzioso, adatto a sognare e meditare, e gli è cara anche la
siepe che impedisce alla sua vista di spaziare e di giungere all'estremo
orizzonte.
(PRIMO NUCLEO)
(PRIMO NUCLEO)
Ma l'impedimento della
siepe non costituisce per il poeta motivo di rammarico, anzi gli consente di
guardare con gli occhi della mente e della fantasia, così che percepisce lo
spazio immenso, illimitato, dell'infinito e il silenzio assoluto, che va al di
là di ciò che la mente umana può comprendere, e la serenità più profonda che lo
fa smarrire, sgomento (per l'intuizione che egli ha di una realtà che lo
trascende).
(SECONDO NUCLEO)
(SECONDO NUCLEO)
Ma quando sente il vento
frusciare tra le tra le foglie, egli, a quella manifestazione della realtà che
lo richiama alle cose presenti, si scuote, e il suo pensiero comincia a vagare,
procedendo al confronto, tra l'eternità dell'infinito e la realtà precaria del
finito; tra il tempo passato e il tempo presente che pulsa (col ritmo del
vento) nel silenzio.
(TERZO NUCLEO)
(TERZO NUCLEO)
Così vagando tra spazio e
tempo il suo pensiero si perde, smemorando, e gli è dolce annullarsi
nell'immensità di "quel porto quiete" che dà estasi mistica al suo
animo.
(QUARTO NUCLEO)
(QUARTO NUCLEO)
ATTIVITA'
Prova, con lo stesso metodo, a parafrasare il testo "Alla sera", di Ugo Foscolo (il testo lo potrai trovare nella tua antologia).
Nessun commento:
Posta un commento
Poiché ho creato questo BLOG per i miei alunni, quindi per fini strettamente didattici, invito i visitatori a non postare commenti, non ne autorizzerei la pubblicazione. GRAZIE!
Prof.ssa Angelica Piscitello